Mal dell’esca

Mal dell esca

COS’È

Il Mal dell’esca è una malattia provocata da un gruppo di funghi patogeni che, colonizzando i vasi linfatici della pianta, pregiudica la traslocazione dell’acqua e dei nutrienti verso la parte aerea, causando il deperimento e la morte della pianta stessa. È una malattia che si manifesta principalmente in presenza di ferite, i tagli sono infatti vie di accesso per le spore dei funghi patogeni.

È diffusa in tutte le aree viticole del mondo ed è associata da tempo a vigneti vecchi, negli ultimi anni però, la malattia si è manifestata anche in impianti giovani con una diffusione ed intensità crescente, soprattutto su varietà considerate sensibili, nel territorio piacentino tra le uve bianche possiamo annoverare ad esempio malvasia di Candia aromatica bianca e Sauvignon.

SINTOMI

La malattia si può presentare in due forme: cronica e apoplettica.

La prima progredisce più lentamente, con un decorso che può durare anche diversi anni, la seconda invece, provoca la morte della pianta in pochi giorni.

Si manifesta inizialmente sulle foglie con le tipiche “tigrature”, macchie internervali che possono essere di colore rosso o giallo in base alla varietà, e che progressivamente evolvono in macchie necrotiche, causando il disseccamento dell’intera foglia.

Sull’acino si presenta con macchie bruno-violacee puntiformi e a bande, mentre sulle parti legnose della pianta, si possono notare al taglio aree con colorazioni brune o zone necrotiche di colore chiaro e consistenza spugnosa. In fase avanzata possono formarsi sul tronco spaccature verticali.

Tigrature su foglia sintomatica

RIMEDI

Non esistono cure per questa malattia ma si possono mettere in atto buone pratiche per prevenire e limitarne i danni:

  • mantenere un giusto equilibrio nel microbiota del suolo per aumentare la capacità delle piante di resistere a nuove infezioni ed evitare ristagni idrici
  • utilizzare in via preventiva il fungo Trichoderma (es. Trichoderma asperellum, Trichoderma gamsii). I prodotti a base di questo fungo, se applicati sulle ferite, subito dopo la potatura, aiutano ad impedire l’attecchimento dei funghi patogeni. In commercio sono presenti prodotti che contengono diversi ceppi di Trichoderma che si attivano a diverse temperature, in modo da aumentarne l’efficacia.
  • eliminare dal vigneto le piante malate che possono fungere da inoculo della malattia, rimuovendo i residui di potatura e prestando molta attenzione alla disinfezione degli strumenti se si passa da piante malate a piante sane.
  • mettere in pratica, in caso di piante non particolarmente compromesse, interventi di dendrochirurgia, che consistono nell’asportazione della parte di ceppo con legno cariato.

APPROFONDIMENTI

Relazioni dell’incontro tecnico sul “Mal dell’esca della vite: cause, sintomi e metodi di contenimento” tenutosi il 26 febbraio 2015 a Borgonovo Val Tidone:

Situazione ed evoluzione della malattia nei Colli Piacentini. (R. Miravalle)
Complesso del Mal dell’Esca: caratteristiche e gestione sulla base delle ultime conoscenze scientifiche. (S. Di Marco)
Esperienze di difesa dal Mal dell’Esca e valutazione economica del danno. (P. Bortolotti)
Evoluzione ed aggiornamenti dalla sperimentazione in vigneto. (F. Reggiori)
Remedier: la soluzione per il contenimento preventivo della malattia. (A. Bagnalasta)

Ultima modifica: 14/04/2025