Insetto della famiglia dei Coccidi la cui specie è stata riportata per la prima volta in Italia e in Europa nel 2017 (Lombardia). Le femmine producono i caratteristici ovisacchi ad anello dal colore biancastro. Il coccide è polifago ed originario dell’Estremo Oriente. In Italia Takahashia japonica (Cockerell) Codice EPPO: TAKAJA è stata osservata sulle seguenti specie legnose decidue: Acer pseudoplatanus, Albizia julibrissin, Carpinus betulus, Celtis australis, Liquidambar styraciflua e Morus nigra*.
* Limonta L, Pellizzari G (2018) – First record of the string cottony scale Takahashia japonica in Europe and its establishment in Northern Italy. Bulletin of Insectology 71 (1), 159–160. https://archive.bulletinofinsectology.org/pdfarticles/vol71-2018-159-160limonta.pdf

Pianta infestata da Takahashia japonica (Fonte: EPPO).
Ciclo biologico
Le informazioni sono ancora incomplete e il ciclo è in fase di studio per capirne le caratteristiche nei nostri ambienti. All’inizio dell’estate dopo la schiusa delle uova le neanidi si spostano da rami e rametti verso la superficie inferiore delle foglie e si localizzano lungo le nervature. Più tardi ad inizio autunno le ninfe tornano su rami e rametti per svernare.
Specie ospiti
La specie è molto polifaga in particolare nell’ambito del verde ornamentale. Tra le piante ospiti dalla letteratura vengono riportate: Morus spp., Alnus japonica, Dyospiros kaki, Sophora japonica, Juglans regia, Magnolia obovata, Salix chaenomeloides, Celtis sinensis, Zelkova serrata, Parthenocissus tricuspidata, Cydonia oblonga, Prunus cerasifera, Acer spp., Liquidambar styraciflua, Cornus spp., Carpinus betulus. In molti casi il parassita prolifera abbondantemente ricoprendo rami e rametti.
Situazione a livello territoriale
In provincia di Piacenza nel corso del 2025 è stata rilevata una infestazione in giardino privato a carico di un esemplare di Magnolia. Ad oggi il focolaio risulta eradicato.

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