CARATTERISTICHE ED ORIGINE
Ifantria americana è un lepidottero defogliatore originario del Nord America appartenente alla famiglia degli Arctidi, rinvenuto in Italia per la prima volta negli anni ’80 ed attualmente diffuso in diverse regioni del nord e centro Italia.
È una specie spiccatamente polifaga, tra le piante ospiti possiamo annoverare gelso, acero americano, tiglio, pioppo ma anche vite, noce, drupacee e pomacee.
Gli adulti sono farfalle che raggiungono una lunghezza di 11-15mm, presentano il corpo color crema e le ali di colore bianco o bianco con punteggiature nere; le larve giovani sono giallastre mentre le larve mature sono grigio-verdi con ai lati del corpo, ricoperto da peli chiari o scuri, è possibile distinguere due fasce longitudinali di colore giallo.

Foto: EPPO Global Database

Foto: Consorzio Fitosanitario Provinciale di Piacenza

Foto: Consorzio Fitosanitario Provinciale di Piacenza
CICLO E DANNI
Nei nostri ambienti Ifantria compie due generazioni all’anno, sverna come crisalide dentro a bozzoli di seta negli anfratti della corteccia delle piante ospiti e tra fine aprile e metà maggio, in seguito allo sfarfallamento, è possibile rinvenire gli adulti di primo volo.
In seguito all’accoppiamento e all’ovideposizione, che avviene sulle pagine inferiori delle foglie, nascono le larve della prima generazione (da inizio giugno a inizio luglio), che è possibile trovare principalmente sulla chioma, dove si nutrono e costruiscono nidi con fili sericei, nei quali si riparano durante il giorno.
Da queste larve si svilupperanno gli adulti di seconda generazione, in genere marcatamente più abbondante della prima, che daranno origine alle larve di seconda generazione, responsabili dei principali danni associati alla presenza di questo insetto, determinati dalla loro attività trofica a carico delle foglie e dal loro comportamento gregario. I danni maggiori si riscontrano nel periodo che va da fine luglio a fine settembre, con un picco nel mese di agosto; in caso di forti attacchi possono procurare un forte stress alla pianta, causando indebolimento e deperimento progressivo, specie se la presenza è costante negli anni. Le larve non sono pericolose per persone ed animali, i peli che ne ricoprono la superficie non sono potenzialmente urticanti.
A ragione può rappresentare anche un problema di carattere civile quando le larve, esaurite le chiome, cercano riparo per incrisalidarsi nei sottotetti o nelle abitazioni. A tal proposito, in ottica sostenibile e facendo i conti con la ridotta disponibilità di preparati per il controllo chimico tradizionale, è possibile utilizzare della paglia o dei cartoni ondulati con cui avvolgere il tronco delle piante infestate per spingere le larve ad incrisalidarsi al loro interno e poterle poi rimuovere e distruggere.
LOTTA
I mesi in cui prestare particolare attenzione sono giugno e agosto, periodi in cui sono presenti le due generazioni larvali. Per il contrasto efficace di questo fitofago è necessaria una lotta che integri diverse strategie:
Meccanica: asportazione e distruzione con l’obiettivo di eliminare le larve presenti. In caso di posizionamento di trappole, queste dovranno essere rimosse prima dello sfarfallamento dei nuovi adulti per eliminare le crisalidi dell’insetto.
Chimica: la lotta chimica, eseguita con prodotti autorizzati sulla specie vegetale ospite e registrati per l’avversità di interesse, è più efficace su larve giovani, da applicare per la seconda generazione indicativamente a fine luglio – inizio agosto. È sempre bene verificare prima la possibilità tecnica dell’esecuzione del trattamento. Tra i prodotti che possono essere impiegati troviamo quelli a base di Bacillus thuringiensis ssp. Kurstaki, sostanza attiva di origine biologica innocua per l’uomo e per gli animali, con attività larvicida.
In aree pubbliche le Amministrazioni devono fare riferimento all’Elenco dei Prodotti Fitosanitari utilizzabili nelle aree extra-agricole frequentate dalla popolazione nell’ambito del Piano d’Azione Nazionale (PAN) per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari e del “Protocollo tecnico per la cura sostenibile del verde pubblico”.
SPECIE SIMILI
Spesso Ifantria viene confusa con Processionaria del pino (Thaumetopoea pityocampa) o con Processionaria della quercia (Thaumetopoea processionea), ma per distinguere i due fitofagi, oltre alle differenze dal punto di vista morfologico, possono essere indicativi i diversi periodi in cui sono presenti le larve. Le larve di processionaria scendono infatti dalle chiome a fine inverno – inizio primavera, possiamo quindi vederle nel periodo che va da febbraio ad inizio aprile. Le larve di ifantria invece, nascono ad inizio giugno e possiamo trovarle sulla vegetazione fino a settembre.
NORMATIVA
Il lepidottero di origine americana, diffuso in tutto il Nord Italia non è normato da disposizioni di lotta obbligatoria per cui gli interventi sono a carico dei proprietari.